7-28 luglio 2022
TRA SACRO E SACRO MONTE va in città | Karakorum Teatro

Festival di teatro Sacro Monte di Varese

 

TRA SACRO E SACRO MONTE va in città 

– Festival di teatro Sacro Monte di Varese – 

da giovedì 7 luglio a giovedì 28 luglio 2022 

 

Il focus, curato da Karakorum Teatro, vuole essere una sorta di pellegrinaggio laico attraverso la città, un andare lontano spinto dal il desiderio di ritrovare il proprio centro, un uscire dall’abitudine per mettersi in discussione. In un mondo che cambia troppo velocemente, crediamo sia fondamentale mettere in discussione le nostre identità, darsi l’occasione per riflettere su quello definisce ciascuno di noi: il proprio spazio, il proprio tempo, le proprie idee.

 

Gli spettacoli abiteranno luoghi inediti della città, a tratti dimenticati dalle progettazioni culturali. Sono luoghi di quotidianità, di oggi e di ieri, spazi in cui immergersi, interrogarsi e condividere una domanda, ma anche luoghi dove poi tornare a vivere, in cui dover immaginare futuri felici e sostenibili.

 

 

PROGRAMMA

 

ANCHE IO NON SONO MIA

Sabato 9 Luglio – ore 11, 18.30 e 20 – Piazzetta del Monastero, Varese

 

“Anche io non sono mia” è un’esperienza condivisa, una passeggiata all’interno del borgo del Sacro Monte, e, al contempo, un’esperienza vissuta ciascuno per sé, grazie al fatto che ogni spettatore avrà la possibilità di ascoltare in cuffia, concentrato sull’unicità del proprio sentire.

 

GIORNO ZERO

Sabato 16 luglio – ore 19 e ore 21 – Campetto da basket di via Oriani, Varese (Avigno)

 

È giusto avere un’idea per cui morire? Quale memoria ha senso preservare, proteggere, curare, e quale invece è giusto perdere? Fa bene avere un’utopia? Giorno Zero // la resistenza che verrà non è la prima proietta il pubblico nel “Giorno Zero”, un giorno immaginario di catastrofe, in cui ci si scopre orfani di un sistema di regole e valori, in cui ci si trova davanti – incombente e magnifica – la pagina bianca del futuro.

 

FARSI SILENZIO

Sabato 23 luglio – ore 21 – Belvedere De Bortoli, Santuario di Ss. Fermo e Rustico, Varese

 

Un viaggio alla riscoperta della lentezza, del silenzio attraverso la quotidianità della vita. Gli spettatori verranno dotati di cuffie, in modo da cercare e attivare nuove relazioni tra lo spazio esterno/pubblico e quello interno/privato. In un’epoca in cui l’immagine è così prepotente, il tentativo è lasciare che il suono suggerisca le parole, per scrostarle e riportare alla luce il loro vero significato: c’è bisogno di silenzio.

 

POCO PIU’ DI UN FATTO PERSONALE

Martedì 26 luglio – ore 21 – Sacro Monte di Varese, Terrazza del Mosè

 

24 gennaio 2004. Due ragazzi, a Somma Lombardo, cercano di sbarazzarsi dell’auto di una ragazza, appena uccisa e seppellita. Marco Di Stefano, all’epoca allievo alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, una mattina apre il giornale e trova la foto del gruppo a tutta pagina. Una foto dove riconosce metà delle facce. È dal 2004 che voglio scrivere di questa storia. Non della cronaca o della verità giudiziaria, ma delle domande che mi assillano da 17 anni: “Che cosa spinge un adolescente a diventare un assassino o un artista? Che cosa mi ha salvato da una vita di violenza, rabbia, rancore?”